giovedì 6 giugno 2019

Il racconto di Daniela (Psicologa e Counselor)


La storia di Giulia (i nomi sono stati cambiati)

Giulia aveva poco meno di quindici anni quando venne nel mio studio la prima volta. Aveva accettato il suggerimento di sua madre, che la vedeva molto a disagio nelle relazioni con le coetanee e nel rendimento scolastico. Si era anche accorta che sua figlia, al primo anno del liceo classico , pur avendo un profitto discreto, aveva marinato di tanto in tanto le lezioni.
 La ragazza fin dalla prima volta mi è apparsa ben più matura della sua età, almeno nel senso della consapevolezza di sé e nella chiarezza di obiettivi.
Aveva iniziato a frequentare lezioni di vela, per superare la paura dell'acqua. In più prendeva lezioni di sassofono, uno strumento assai insolito per una ragazza.
Pur risiedendo in un quartiere residenziale in cui le ragazze coetanee indossano, di solito, vestitini firmati, lei preferiva jeans strappati e magliette da metallara: un look assai dissonante anche con la scuola da lei scelta.
La caratteristica peculiare di Giulia, però, erano i capelli.
Quando venne da me la prima volta li aveva  per metà  (quella destra) celesti e lunghi fino al sedere, per l'altra metà rasati a zero.
Mi raccontò del primo giorno di scuola quando la Prof di Latino e Greco, associato il suo cognome al suo volto, esclamò:
"Tu non farai tanta strada qua dentro!"
"Ancora mi chiedo perché me lo ha detto. Non mi aveva proprio mai vista. Poi, però, si è ricreduta , perché io ho cominciato ad andare bene in greco e latino. Sopratutto greco mi viene facile come fosse la mia lingua da sempre"
"Forse i tuoi capelli le hanno fatto pensare che fossi una troppo artistica per il liceo classico..."
Martina mi guardò sbalordita:
"Davvero! Io non ci avevo pensato che potessero essere i capelli! Pensavo di aver fatto chissà cosa..."
" Ma com'é che ti fai i capelli così? "
"Non voglio essere come tutte le altre ragazze. Voglio distinguermi, farmi notare. E poi, detesto la mia faccia da bambolotto. Ho gli occhi azzurri e i capelli biondi: un vero bambolotto!"
"Qualcuno ti ha mai trattata da bambolotto, che lo dici così infastidita..."
"Sì. Sono l'ultima di cinque figli maschi. Tutti mi hanno sempre trattata da bambolotto e hanno giocato con me, spupazzandomi, tirandomi, come se non avessi sentimenti e mozioni"
"Allora ti fai i capelli così per far vedere che non sei un bambolotto, che hai la tua personalità?"
"Sì. Ma solo a pensarci adesso. Prima pensavo solo che mi piacessero così e basta"
Quando finimmo gli incontri i capelli di Giulia non erano più celesti, bensì ciliegia. Purtuttavia la sua testa non era più divisa a metà. I capelli erano ricresciuti e pareggiati. 
Non era più divisa in due tra la sua parte femminile, dolce, e l'energia dirompente e appassionata con la quale si presentava al mondo.
Non aveva più bisogno di rifiutare le sue parti morbide, né di farsi notare dagli altri per l'apparenza.
Aveva compreso che, al di là dell'apparenza, i professori la stimavano per le sue capacità e i ragazzi trovavano in lei un'amica sincera.
E alla fine, andando a scuola con regolarità, cominciò a frequentare con assiduità Alessia, una compagna di classe, che , pur indossando vestitini firmati, suonava la batteria e guidava la motocicletta.

Dott.ssa Daniela Troiani (Psicologa dell'educazione e Counselor Relazionale)

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